Ti guardo,
ormai sei un'ometto,
troppo vispo,
sempre di corsa
ma ho un ricordo di te,
il primo ricordo.
La stanza bianca, fredda,
non mi aspettavo che ci fossi.
Freddo il gel....
una macchiolina chiara su uno sfondo scuro,
pochi mm.
E all'improvviso un suono,
ovattato, indecifrabile,
poi più forte, sicuro.
Il tuo piccolissimo cuore....
e giù lacrime ed eri già mio.
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