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Leggenda

  • martedì 22 febbraio 2011
  • Marta
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  • C’erano una volta il sole e una stella.Abitavano lo stesso cielo, ma non si erano mai incontrati. Un giorno la stella cominciò a viaggiare per il cielo in cerca di una luce capace di illuminarla perchè aveva perso il suo bagliore, era una stella spenta, sola , raminga in mezzo a tante altre stelle. Girò e rigirò finchè trovò una luce bella, calda, luminosa. Chiese ad un’ altra stella che cos’era quella luce e l' altra rispose: E' il Sole. E' il sole che illumina la terra, lui brilla di luce propria La stella si perse in quel calore abbagliante finchè un giorno il sole le chiese il perchè di tante attenzioni. Lei non rispose, lo guardò solo intensamente al punto da incantare il sole. Si guardarono persi l’uno nell’altro per giorni, anni, secoli in un lento avvicinarsi fino a sfiorarsi l’anima. .godere della pienezza dell’altro, della luce che emanavano. I loro sguardi erano solo per loro, il loro cercarsi continuo. Una stella e il sole. Si amarono con gli occhi, con la loro luce e il loro calore, senza parole. Il sole poté brillare di più grazie alla sua stella e la sua stella rubò un po’ del suo calore; ma non si toccarono mai altrimenti si sarebbero bruciati, si sfiorarono soltanto. Un giorno la stella riprese la sua posizione in cielo conservando un po’ del calore del sole e il sole sorse ogni mattino brillando con la sua stellina. Condivisero lo stesso firmamento. Lontani nello spazio e nel tempo ma vicini nell’animo e nel brillare fino al giorno in cui, quella stella, morì.Il sole la vide sfumare. Racchiuse nel cuore lo splendore dei suoi raggi, come la cosa più preziosa che c’è. 

    Il Signor Silenzio

  • Marta
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  • E' un amico che non ho mai avuto il piacere di incontrare, sarebbe l'amante che non ho mai avuto il piacere di avere. Se lo incontrassi, se lo conoscessi, una volta soltanto nella mia vita, basterebbe a comprenderne l'importanza. Avrebbe il viso della persona matura, sarebbe grande come il mare, blu come l'oceano al Polo. Avrebbe i capelli setosi e le mani di vento. Sarebbe dolce e appassionato, sarebbe sensuale. Ci farei l'Amore solo guardandolo. Lo terrei stretto perchè non vorrei se ne andasse.
    Il Signor Silenzio reppresenterebbe la mia parte migliore, quella che non è mai uscita. Sarebbe la Confidenza mai fatta, il Segreto mai detto. Sarebbe la mia Compagnia, davanti a lui il Tempo proverebbe imbarazzo e si allontanerebbe con tutta la sua ciurma fatta di Ma e di Però.
    Dormirei al suo fianco, ne vedrei gli occhi risuonare come una melodia di Schubert tra le fronde degli alberi. Mi lascerei sfiorare dalle sue mani perfette, sulle quali scorrono vene gonfie di dolcezza e miele.
    Ma la mia anima è figlia di un vento del Sud, che respira leggero e caldo. Il Signor Silenzio non lo incontrerò mai, perchè quando lui si avvicina, la mia mente lo allontana con tutti i suoi pensieri fatti di rumore, di risa, di battiti di mani.

    Il Signor Silenzio è nemico del battito del mio cuore. Finchè quest'ultimo batte nel mio petto, il Signor Silenzio, non verrà ad accarezzare i miei capelli. Non mi sfiorerà nemmeno con un dito. I suoi piedi non saliranno sul tappeto che ho preparato per lui. Non assaggerà la fragranza della mia pelle.

    Ma la notte in cui lo incontrerò, nasceranno fiori bianchi nel deserto delle anime.

    T'amo senza sapere come, né quando, né da dove

  • Marta
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  • Non t'amo come se fossi rosa di sale, topazio
    o freccia di garofani che propagano il fuoco:
    t'amo come si amano certe cose oscure,
    segretamente, tra l'ombra e l'anima.
    T'amo come la pianta che non fiorisce e reca
    dentro di sé, nascosta, la luce di quei fiori;
    grazie al tuo amore vive oscuro nel mio corpo
    il concentrato aroma che ascese dalla terra.
    T'amo senza sapere come, né quando, né da dove,
    t'amo direttamente senza problemi né orgoglio:
    così ti amo perché non so amare altrimenti
    che così, in questo modo in cui non sono e non sei,
    così vicino che la tua mano sul mio petto è mia,
    così vicino che si chiudono i tuoi occhi col mio sonno.
     ≈
    Saprai che non t'amo e che t'amo
    perché la vita è in due maniere,
    la parola è un'ala del silenzio,
    il fuoco ha una metà di freddo.
    Io t'amo per cominciare ad amarti,
    per ricominciare l'infinito,
    per non cessare d'amarti mai:
    per questo non t'amo ancora.
    T'amo e non t'amo come se avessi
    nelle mie mani le chiavi della gioia
    e un incerto destino sventurato.
    Il mio amore ha due vite per amarti.
    Per questo t'amo quando non t'amo
    e per questo t'amo quando t'amo.



    (sonetti XVII e XLIV di Pablo Neruda)

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