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Sull'Amore

  • venerdì 9 settembre 2011
  • Marta
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    “Quanto più invecchiavo, quanto più insipide mi parevano le piccole soddisfazioni che la vita mi dava, tanto più chiaramente comprendevo dove andasse cercata la fonte delle gioie della vita.
    Imparai che essere amati non è niente, mentre amare è tutto, e sempre più mi parve di capire ciò che da valore e piacere alla nostra esistenza non è altro che la nostra capacità di sentire.
    Ovunque scorgessi sulla terra qualcosa che si potesse chiamare “felicità”, consisteva di

    sensazioni.
    Il denaro non era niente, il potere non era niente. Si vedevano molti che avevano sia l’uno che l’altro ed erano infelici.
    La bellezza non era niente: si vedevano uomini belli e donne belle che erano infelici nonostante la loro bellezza. Anche la salute non aveva un gran peso; ognuno aveva la salute che si sentiva, c’erano malati pieni di voglia di vivere che fiorivano fino a poco prima della fine e c’erano sani che avvizzivano angosciati per la paura della sofferenza.
    Ma la felicità era ovunque una persona avesse forti sentimenti e vivesse per loro, non li scacciasse, non facesse loro violenza, ma li coltivasse e ne traesse godimento. La bellezza non appagava chi la possedeva, ma chi sapeva amarla e adorarla.
    C’erano moltissimi sentimenti, all’apparenza, ma in fondo erano una cosa sola. Si può dare al sentimento il nome di volontà, o qualsiasi altro. Io lo chiamo AMORE. La felicità è amore, nient’altro. Felice è chi sa amare.
    Amore è ogni moto della nostra anima in cui essa senta se stessa e percepisca la propria vita. Ma amare e desiderare non è la stessa cosa. L’amore è desiderio fattosi saggio; l’amore non vuole avere; vuole soltanto amare. Perciò era felice il filosofo che cullava il suo amore per il mondo in una rete di pensieri, che sempre e sempre riavvolgeva il mondo nella sua rete d’amore. Ma io non ero il filosofo.
    Neppure sulle vie della morale e della virtù avrei potuto raggiungere la felicità. Sapendo che soltanto la virtù che sento dentro di me, che invento e custodisco dentro di me, può rendermi felice, come avrei potuto appropriarmi di una virtù a me estranea?”



                       Hermann Hesse

    2 commenti:

    Carrie ha detto...

    Come poter mai smettere di amare se già la parola amore racchiude in se i significati più belli?! Sono innamorata dell'idea dell'amore,ma non so staccarla dall'idea del desiderio e di poter ottenere l'amore che desidero.
    Hai un bel blog, ti seguo. A presto

    Maria Ianniciello ha detto...

    Ciao. Scusa per l'intrusione, ma volevo segnalarti un'iniziativa. Sul mio blog puoi leggere e vedere (è anche in versione video) gratuitamente il mio racconto "Ricordi di donna", pubblicato a puntate. Oggi c'è il gran finale. Grazie. Maria

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